Lux003 Volksbühne Records, CD, Textbook, Digipack, duration: 59:00
Recorded June 2002, Volksbühne Berlin and mixed by Ralf Meinz
zeitkratzer directed by Reinhold Friedl
Franz Hautzinger < trumpet | Melvyn Poore < tuba | Reinhold Friedl < piano | Luca Venitucci < accordeon, vocal [04] | Adam Weisman < percussion | Ulrich Krieger < saxophone, vocal [02, 04] | Johannes Platz < violin | Ulrich Maiß < violoncello | Alexander Frangenheim < double bass
01 John Cage: Telephones And Birds 19:15
02 Deicide: Satan Spawn, the Caco-Daemon 5:01
03 Helmut Lachenmann: Pression 8:47
04 Throbbing Gristle: Hamburger Lady 7:26
05 Kunsu Shim: - eine Herbstmusik 13:34
06 Terre Thaemlitz: Sloppy 42nds 8:02
zeitkratzer konfrontiert in diesem Programm, das für das Festival „Theater der Welt“ in Köln konzipiert wurde, heftigste Gegensätze: lautstarke noise-Orgien mit kammermusikalischer instrumentaler „musique concrète“ (Lachenmann), Kunsu Shims leise Performance mit Klassikern der Industrial-Music und des Heavy-Metal, die durch ihre Verwendung von Geräusch und Elektronik mindestens „Neue Musik“ sind. Die Negation der Negation der …
Reviews
Das Ensemble Zeitkratzer aus Berlin hätte aber wahrscheinlich auch Adorno gefallen. Es führte die verschiedensten negativen Musiken mit Orchester auf: Terre Thaemlitz und Throbbing Gristle, Helmut Lachenmann und Death Metal. … das war so nah an der Idee der Negation der Negation, die nicht zu einer Position wird, wie man dieser Idee nur kommen kann.
Die Tageszeitung, D, 7/2002
Sono passati otto anni dalla fondazione degli Zeitkratzer, ensemble assai poco ortodosso di musicisti dai background diversi tra loro, impegnati tanto a rivisitare un repertorio di classica contemporanea altrimenti sommerso, quanto a cimentarsi con i musicisti più estremi dell’oggi rileggendo i loro pezzi o commissionandone di nuovi: John Duncan, Terre Thaemlitz, Bernhard Günter, Merzbow solo per citarne alcuni. Oggi due nuove uscite, rispettivamente per la label del Podewil x-tract e per quella del Volksbühne (ormai due templi berlinesi della musica d’avanguardia), ci danno l’occasione di parlare di nuovo degli Zeitkratzer evidenziando proprio le caratteristiche principali che ne contraddistinguono lo stile e che li rendono unici: dall’esecuzione di brani più spiccatamente “classici” (tra molte virgolette) al divertissement puro e semplice, dal dialogo con musicisti delle ultime generazioni al recupero di maestri del passato. Il tutto contraddistinto da una capacità esecutiva, da una comprensione delle strutture musicali e allo stesso tempo dal gusto spiccato per il suonare, e per il suonare insieme, che rende questi due lavori ulteriori tasselli di rilievo nella loro discografia.
Tra gli highlights di “electroniX”, Insects di Bernhard Günter (registrato live al Podewil nel 2001) è un lento e progressivo rigonfiarsi e animarsi di superfici sonore stirate al limite. Nessuno se non gli Zeittkratzer avrebbe potuto rendere un tale senso di sfilacciamento del suono e di suo rigenerarsi al tempo stesso. Nella seconda parte l’incedere fluido e pieno e scuro può ricordare addirittura certi passaggi della wire music di Alan Lamb, nelle armoniche e nel ritmo deciso ma lieve. Imperdibile Supersuperbonus di Terre Thaemlitz (registrato sempre al Podewil nel 2000), tutto un corrodersi, un decadere, un lento emergere e sovrapporsi di drones intercettati da tempeste di onde radio e dall’aggrovigliarsi di archi che procedono parallelamente a una sorta di melodia sommersa. E ancora fischi, soffi, suoni-motori e suoni-organismi, uniti in un collage in cui i punti di sutura e la finzione valgono tanto quanto l’illusoria stabilità dell’insieme. (7) Assai più bizzarra creatura è “Die Kraft der Negation”, dove il Terre Thaemlitz che nel primo cd poteva sembrare eccentrico si ritrova qui in compagnia di brandelli sonori altrettanto “off”: non soltanto i fruscii e i microeventi di Kunsu Shim, non soltanto la singolare composizione di Cage Telephones and Birds o i vuoti e gli strascinamenti di Helmut Lachenmann in Pression, tutte e tre riconducibili comunque a forme già note di sperimentazione, seppur nelle sue frange meno ortodosse. Qui la fanno da padrone Satan Spawn, the Caco-Daemon, delirio e abisso death metal, e una versione di Hamburger Lady dei Throbbing Gristle da brivido, esemplare nel suo essere tanto efficace quanto dissacrante. Lo spirito degli Zeitkratzer qui si rinnova e lo fa con una grandezza d’animo e uno humour inestimabili. (7/8)
Daniela Cascella, Blow Up Magazine Italy May 2005